Rinnovate la Vostra tessera on-line, il pagamento della quota può essere effettuato
con bonifico su cc. Amici della Bici Brescia IBAN IT 86M0511611203000000011776
(il costo tessera è di 20 € ordinario, 15 € familiare e studenti, 10 € under 14)
AVVISO:
Dopo un mese di chiusura riapre l’ufficio piùBici di Largo Formentone per un paio di settimane (da sabato 5 a sabato 19 dicembre), poi di nuovo chiusura per le feste fino al 8 gennaio. Fatevi un bel regalo, iscrivetevi o rinnovate la tessera FIAB. Vi aspettiamo. Si raccomanda la presenza di max 2 persone in ufficio
A presto (Direttivo FIAB-Brescia Amici della Bici)
Consegna della bandiera FIAB con 4 bike-smile da parte del nostro presidente Marco Zani con Luciano Pansa all’Assessore Federico Manzoni con il consigliere Marco Pozzi e alla mobility manager Nadia Bresciani (30-11-2020)
Per il momento la tessera si può fare solo on-line, il pagamento della quota può essere effettuato
con bonifico su cc. Amici della Bici Brescia IBAN IT 86M0511611203000000011776
(il costo tessera è di 20 € ordinario, 15 € familiare e studenti, 10 € under 14)
AVVISO:
Nel rispetto delle norme contenuto nel nuovo DPCM per il contenimento del virus Covid.19 , l’ufficio piùBici di Largo Formentone resterà chiuso dal 6 novembre al 3 dicembre. Sperando che la situazione migliori e ci si trovi ancora in giro in bici.
Naturalmente e’ possibile iscriversi alla nostra Associazione per l’anno 2021, potendo godere già da ora dei benefici, tra cui l’assicurazione RC 24 ore su 24.
-Con bonifico su cc. Amici della Bici Brescia IBAN IT 86M0511611203000000011776
(il costo tessera è di 20 € ordinario, 15 € familiare e studenti, 10 € under 14)
A presto (Direttivo FIAB-Brescia Amici della Bici)
CIRCOLO DEL MONCO (Arci S.Eufemia) con la collaborazione di FIAB
Organizza un laboratorio di riparazione della bicicletta
Da giovedì 25 giugno, FIAB-Brescia “Amici della Bici”, riapre lo sportello più-Bici di Largo Formentone nei consueti orari (sabato 9,30-12,30 e giovedì 15,30-18,30). Tel.0302978328
Naturalmente anche noi dobbiamo rispettare le norme vigenti in materia sanitaria: pertanto potrà accedere allo sportello solo una persona per volta munita di mascherina. Piano, piano, finalmente si ricomincia. Buone pedalate.
Giovedì, 16 Aprile 2020 18:40
La cosiddetta Fase 2 e il lento ritorno alla (nuova) normalità impongono scelte serie da parte della politica, a tutti i livelli. La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha sottoscritto per questo un documento congiunto con tante altre realtà ambientaliste e bike friendly per chiedere una svolta nelle politiche sulla mobilità. Le nuove misure per il trasporto pubblico locale, che richiederanno accessi contingentati per rispettare il distanziamento sociale, richiedono l’urgenza di un sostegno alla mobilità ciclistica, con incentivi, nuove infrastrutture, campagne informative adeguate. Nulla sarà più come prima: ecco perché la mobilità nuova dovrà fare sempre più affidamento sulla bicicletta, un mezzo di trasporto sicuro e sostenibile.
La fine delle restrizioni per la gestione di emergenza di contrasto della diffusione della Covid-19 porterà una nuova condizione di emergenza traffico nelle città italiane.
Lo scenario è quello per cui l’uso del trasporto pubblico locale sarà fortemente ridotto, sia a causa del mantenimento delle restrizioni, sia causa della sfiducia della popolazione nel prendere i mezzi pubblici. Il trasporto pubblico locale sposta quote rilevanti di cittadini, fino al 55% nelle grandi città, a cui si aggiunge l’enorme movimento di persone che usano i treni pendolari. Fatto tutto ciò che si potrà per mantenere e migliorare i servizi di trasporto pubblico, si può facilmente prevedere che quote importanti di questi spostamenti abbandoneranno il trasporto pubblico e cercheranno altre modalità di spostamento.
In assenza di interventi è facile prevedere che molti di coloro che abbandoneranno il trasporto pubblico sceglieranno di muoversi in automobile, (i dati preliminari provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese vanno in questa direzione) se questo dovesse avvenire avremo certamente il collasso della mobilità nelle città italiane, a partire dalle città metropolitane. Siamo fortemente preoccupati dall’insorgenza, fuori dal contesto internazionale, di questo fenomeno e la riteniamo una grave sciagura per tutti, da evitare con la massima cura. Questa situazione è già stata analizzata in altri Paesi e per evitarla si stanno prendendo decisioni utili a gestire questa fase transitoria rafforzando la mobilità alternativa all’auto, tra questi si rilevano già i casi di Budapest, Bogotà, Philadelphia, Minneapolis, Oakland, Vancouver, Calgary, Vienna, Città del Messico, Berlino e Londra.
Si pone dunque il problema di garantire altre forme di mobilità alternative all’auto. La creazione di corridoi per la mobilità di emergenza è la soluzione già prospettata all’estero e prevede di assegnare corsie dedicate alle forme di mobilità alternative all’auto lungo tutte le principali direttrici urbane, in modo da convogliare su queste le quote di mobilità che si perderanno dal trasporto pubblico, almeno nelle parti più congestionate delle città. È d’altro canto fondamentale garantire ai cittadini forme di mobilità attiva, sia per la salute personale che collettiva, anche in virtù di una migliore qualità dell’aria, soprattutto in ambito urbano.
Misure Proposte
Noi Associazioni promotrici suggeriamo il seguente pacchetto di misure per la gestione sostenibile della mobilità nella fase emergenziale e in quella immediatamente successiva:
Promotori
SalvaiCiclisti Roma – SiC Roma A.p.s.
Alleanza Mobilità Dolce
Associazione hub.MAT, Olbia
Associazione Napoli Pedala
Bike to school
Bike4city A.p.s.
Bikeitalia. it
Ciclostile – ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno di Trento
Cittadini per l’aria Onlus
Comitato Torino Respira
Consulta Comunale della Bicicletta di Bologna
Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico della città di Torino
Ecoborgo Campidoglio – Torino
Famiglie senz’auto
FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta
FIAB Firenze Ciclabile
FIAB Torino Bike Pride
FIAB Roma BiciLiberaTutti
FIAB Torino Bici e Dintorni
Fondazione Michele Scarponi Onlus
Fridays For Future – Como
Fridays For Future – Milano
Italian Cycling Embassy
Kyoto Club
Legambici – Legambiente per la mobilità attiva e la ciclabilità APS
Legambiente
Legambiente Metropolitano Torino e area metropolitana
Milano Bicycle Coalition ASD
Milano Bike Pride Fiab Torino
Rete Vivinstrada – Associazioni per la cultura e prevenzione stradale
Salvaiciclisti Bologna A.p.s.
Prof. Lorenzo Pagliano, Coordinatore di eERG – end-use Efficiency Research Group, Politecnico di Milano
Prof. Federico Zanfi, Urbanista, Politecnico di Milano
Paolo Bozzuto, Urbanista, Ricercatore, Politecnico di Milano
Prof. Lorenzo Fabian, Urbanista, IUAV Venezia Prof. Stefano Munarin, Urbanista, IUAV Venezia Paolo Bellino (Rotafixa)
Paolo Gandolfi
“Nulla sarà come prima”: sono in molti a pensarlo in questo periodo di quarantena, e anche noi della FIAB stiamo ragionando su quello che avverrà dopo questa drammatica emergenza sanitaria. Ovviamente ci limitiamo ai temi di cui ci occupiamo, cioè la mobilità ciclistica, che però, a ben guardare, ha molto a che fare su come potrà essere il nostro vissuto quotidiano domani. Oggi guardiamo con una certa malinconia immagini di città desolate: luoghi di una bellezza spettrale ed inquietante che spesso sono riconquistate dalla natura che spunta con prepotenza dai sanpietrini delle piazze o ripopolate da animali che fino a ieri non sapevamo neanche esistessero a pochi metri da casa.
Ci sono anche aspetti positivi, come una rinnovata qualità dell’aria o il ritorno di acque limpide lungo le coste delle città. Insomma, là fuori c’è una città che ci mostra un volto diverso che ha anche dei tratti interessanti di cui dovremmo tener conto quando torneremo a ripopolare strade e piazze. Vogliamo quindi cercare di ragionare per capire come ricominciare recuperando questi elementi positivi per iniziare una nuova quotidianità fatta di lavoro, incontro, studio, tempo libero, vacanza e molto altro che sappia fare tesoro di ciò che ci è più mancato in questi mesi di forzata quarantena.
Guardando ai comportamenti delle persone in questo periodo, quello che evidentemente è molto mancato è lo stare insieme, il trovarsi, i riti collettivi che vanno dall’aperitivo ai giochi al parco con i bambini. Ma un altro elemento che emerge con forza è la (ri)scoperta da parte di tanti della necessità del movimento, la ricerca della natura in cui immergersi per potersi muovere, e questa attenzione soprattutto per i più piccoli, che oggi si scopre quanto bisogno hanno di scaricarsi, con una sana attività fisica fatta anche solo di una passeggiata di mezz’ora. Quella camminata che fino a ieri non potevamo concedere ai nostri figli per andare a scuola, ad esempio, oggi è vista come una necessità impellente, e per fortuna.
Dunque, come sarà esattamente il dopo?
Ci limitiamo a questi elementi per ragionare sul futuro delle nostre città. Le città devono tornare ad essere luoghi di incontro delle persone, e le persone si incontrano a piedi o in bicicletta, non dentro un’auto. Luoghi dove le persone possano camminare, per accompagnare i figli a scuola, e lungo il tragitto incontrare altri genitori con bambini che, insieme, possono scaricarsi prima di entrare in classe o all’uscita; strade dove camminare per andare al lavoro facendo quella sana mezz’ora di attività fisica che tanto abbiamo agognato quando ci era impedita; strade dove poter andare in bicicletta a fare la spesa nei negozi del quartiere che abbiamo riscoperto essere elementi indispensabili per la vivacità delle città.
Occorre che le città siano urbanisticamente ristrutturate per dare lavoro e far ripartire un’economia locale fortemente depressa. E la ristrutturazione delle città deve tenere conto di quelle necessità che tanto ci sono mancate quando eravamo confinati in casa: devono essere città dove sia facile e sicuro muoversi a piedi o in bicicletta, perché il movimento è salute e benessere di cui abbiamo un enorme bisogno.
Dobbiamo imparare, come abbiamo fatto in queste settimane, a rallentare: andare al lavoro in bicicletta, o a piedi, o con i mezzi pubblici, anche se ci costa mezz’ora in più: perché è la mezz’ora che ci permette di pensare, leggere, parlare con chi ci sta a fianco. Dobbiamo pensare che non possiamo fare a meno di un sano equilibrio tra uomo e natura. Ecco perché auspichiamo che chi ci governa, sia a livello locale che nazionale, comprenda che è indispensabile affrontare con molta serietà il tema di un nuovo modello economico, quello che timidamente si è abbozzato con il Green New Deale che qualcuno sta già pensando di smantellare riproponendo ricette economiche vecchie che porteranno ad altre epidemie, pandemie, disastri ambientali vari per i quali pagheremo prezzi sempre più cari.
A livello locale, in particolare, ci auguriamo che anche i sindaci sappiano proporre nuove ricette per rendere più vivibili e sane le nostre città e tra queste ricette non rientrano sicuramente il continuare a pensare che le città abbiano bisogno di strade, parcheggi e auto ovunque: questa visione lasciamola al passato. Oggi pensiamo al futuro delle persone, alla loro salute e benessere, l’investimento migliore che possano fare i sindaci.