BIKEITALIA : 2021, aumenta il numero dei ciclisti investiti e uccisi: sono 31 nei primi due mesi dell’anno

30 MARZO 2021

In attesa di conoscere i dati ACI-Istat relativi all’anno 2020, in fase di elaborazione, nei primi due mesi del 2021 l’Osservatorio Ciclisti dell’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale) comunica che sono stati 31 i ciclisti investiti e uccisi (nel periodo 1 gennaio- 28 febbraio 2021): nello stesso periodo del 2019 furono 15, nel 2018 invece 10. Dunque il numero di quest’anno, soprattutto perché riferito al periodo invernale, desta preoccupazione e fotografa una situazione di maggior pericolo per i ciclisti: un aumento delle collisioni che vedono come vittime le persone che pedalano.

I dati (parziali seppure indicativi) sono stati raccolti dai referenti di Asaps sul territorio nazionale e dai mass media: ma saranno poi certificati e ufficializzati dalle statistiche ACI-Istat (che tengono conto anche dei decessi avvenuti entro trenta giorni dall’incidente): nel solo mese di febbraio 2021 sono stati 29 i ciclisti ricoverati in codice rosso in prognosi riservata, in aumento rispetto ai 22 di gennaio 2021, peraltro in un periodo in cui le terapie intensive erano già sotto pressione a causa della terza ondata della pandemia da Covid-19.

La sensazione, suffragata dai numeri, è che i ciclisti siano sempre più esposti alla violenza stradale: come certifica l’Ancma, nel corso del 2020 sono state vendute più di 2 milioni di biciclette (tra tradizionali e a pedalata assistita) e la fuga dal trasporto pubblico (verificata in città come Milano) mostra realtà urbane in cui ci si sposta principalmente con l’auto privata. Se c’è una correlazione diretta tra aumento delle velocità e della “disinvoltura” alla guida – nella mobilità post-Covid – in città con meno traffico e investimenti di ciclisti è ancora presto per dirlo: certo è che chi pedala è sempre più spesso vittima di investimento stradale.

“Il nuovo Osservatorio Ciclisti di ASAPS  – afferma Giordano Biserni Presidente ASAPS – è una cartina di tornasole che fornisce immediatamente l’andamento dei decessi sul territorio nazionale e questi nuovi tristi dati con 17 ciclisti morti a febbraio, ci preoccupano, perché avvenuti in un momento di mobilità ridotta. Un decesso ogni due giorni nei mesi più freddi, ci porta a pensare a cosa potrà accadere nei mesi più caldi. Proprio con le temperature più miti si sono contati 6 ciclisti morti, in tre giorni, tra il 23 e il 25 febbraio”.

Un fenomeno che bisogna continuare a monitorare: come dice il motto della Fondazione Michele Scarponi “La strada è di tutti a partire dal più fragile”: occorre mettere in atto tutte le accortezze del caso per minimizzare il rischio di collisioni stradali e preservare i soggetti più esposti, quelli a piedi e in bicicletta.