Valli di Comacchio e Delta del fiume Po
(sabato 1 e domenica 2 giugno)
Ritrovo ore 6,00 al piazzale Iveco.
Dopo il caricamento delle biciclette partenza per destinazione Comacchio. Orario di arrivo previsto per le ore 10,00. Scarico delle bici e partenza per effettuare il suggestivo periplo totale delle Valli di Comacchio. 55 km tra paesaggi mozzafiato, stretti e stupendi argini, valli di pesca, fenicotteri e aironi. La pausa pranzo sarà al sacco in qualsiasi punto si vorrà del percorso. Arrivo in albergo a Lido degli Estensi nel tardo pomeriggio, sistemazione nelle camere e poi cena in un ristorante nelle vicinanze (15 minuti a piedi). Ritorno in hotel e pernottamento. Il mattino seguente, dopo colazione, partenza in direzione nord verso il Delta del Po. Attraverseremo i lidi ferraresi e giungeremo in relax il paese di Lido di Volano, dove presso un market del paese, provvederemo all’acquisto del necessario per pranzo al sacco.
Raggiungeremo Bosco Mesola per poi portarci sull’argine del fiume Po di Goro, e raggiungeremo il paese di Goro, dove effettueremo la pausa pranzo. Da Goro raggiungiamo Gorino percorrendo l’argine del fiume, giungeremo a S. Giulia dove percorreremo il suggestivo ponte di chiatte per proseguire lungo la meravigliosa Sacca di Scardovari tra paesaggi, risaie, allevamenti di cozze e molluschi. Giungeremo poi a Porto Tolle dove ritroveremo il pullman per il viaggio di rientro. In tutto circa 70 km. Solo per soci FIAB
Quota di partecipazione 160 euro, (60 all’iscrizione e 100 entro il 24 maggio).
Le iscrizioni si ricevono all’Ufficio Bici il giovedì dalle 15,30 alle 18,30 ed il sabato dalle 9,30 alle 12,30 .Oppure telefonando al 030 2978328 , avuta conferma della disponibilità di posti , fare un bonifico sul cc. Amici della Bici con IBAN IT86 M051 1611 2030 0000 0011 776 specificando nome e gita .
info: Marco 3494038412 – Mario 3337305950
LUNEDI 1 APRILE 2024 – BOSCO DELL’USIGNOLO – 75 Km – Aperta a tutti (i non soci contribuiscono con 3 euro per l’assicurazione R.C. + Infortuni)
Visto il perdurare della chiusura del tratto ciclabile Vello-Toline, quest’anno il giro del lago di Iseo non riusciamo a farlo, in alternativa faremo una ciclo-pedalata nella bassa fino al Bosco dell’Usignolo (zona Cigole, San Gervasio)
Ritrovo al parcheggio della ex CooP di via Corsica ore 8,30. Partenza per Bagnolo, Manerbio, Cigole. Pranzo al sacco al parco. (la colomba la portiamo noi). Ritorno da Manerbio, Offlaga, Corticelle. (al ritorno, per chi è stanco può prendere il treno a Manerbio)
info: Marco 3494038412 – Maurizio 3395664243
LA BELLEZZA DELLE SORELLE – VIAGGIO IN AUTONOMIA
attraverso i Siti Unesco di Bergamo e Brescia
Difficoltà: È richiesto un buon allenamento e abitudine al sellino 😉
informazioni tecniche: VENERDÌ giorno facoltativo: Trezzo d’Adda 60 km – SABATO primo giorno 80 km / 900 mt dislivello positivo – DOMENICA secondo giorno 80 km / 700 mt dislivello positivo
Bicicletta consigliata: Gravel – Bici Viaggio – Mtb front – E-bike
Percorso: strade secondarie, piste ciclabili
Pernottamento: a chi é interessato verrà inviato su WhatsApp il modulo per la scelta e la prenotazione del pernotto
PROFILO FACEBOOK
https://www.facebook.com/profile.php?id=100091626192806
___
PER AVERE ULTERIORI INFORMAZIONI È OBBLIGATORIA LA COMPILAZIONE DEL MODULO QUI SOTTO:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfk9GDEIBlw4AjBLsitIoQ3sh_AMnWhFijRmgWonv0s3JQijQ/viewform?usp=sf_link
oppure scrivere con whatsapp a Marco 3393232434
____
Descrizione: Nato in occasione della capitale della cultura Bergamo – Brescia 2023 si è voluto sviluppare un percorso che toccasse i siti UNESCO delle due città, differenziandosi dalla classico percorso ciclabile
Per chi riuscirà, venerdì ritrovo a Bergamo e pedalata per visitare il sito UNESCO del Villaggio di Crespi d’Adda. Ritorno in serata a Bergamo.
Sabato partenza dalla stazione di Bergamo vista alle famose Mura Venete orobiche. Si procederà poi verso il lago Endine e lambendo il lago d’Iseo si entrerà in Valcamonica dove parteciperemo all’evento “Orme Camune ” di Breno.
Pernottamento in tenda oppure ostello / hotel e degustazione prodotti tipici locali.
Domenica si inizierà la discesa della Valcamonica con visita alle incisioni rupestri. Seguiremo quindi la costa bresciana del Lago d’Iseo per poi tuffarci nei vigneti della Franciacorta per arrivare a Brescia dove si potrà ammirare il museo Santa Giulia e il Tempio Capitolino.
Ritrovo ufficiale: sabato 29 Giugno 2024, ore 09:00 presso Stazione Treni (Bergamo) oppure Venerdì pomeriggio o sera.
Distanza: km. 160 circa
Conclusione: domenica 30 Giugno ore 18:30 circa a Brescia
Clausula di Partecipazione: Solo tesserati Fiab
Colazioni, Pranzi e Cene autogestiti in compagnia
Informazioni e preiscrizione obbligatoria tramite modulo:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfk9GDEIBlw4AjBLsitIoQ3sh_AMnWhFijRmgWonv0s3JQijQ/viewform?usp=sf_link
Oppure scrivere con whatsapp a Marco 3393232434
DOMENICA 24 MARZO 2024
CICLO-PEDALATA NEI LUOGHI DELLA BATTAGLIA DI RUDIANO O DELLA MALAMORTE
Partenza ore 8,30 dal piazzale Iveco per Ospitaletto-Chiari-Pontoglio-Rudiano e ritorno
Pranzo al sacco- pedalata medio/impegnativa di 85 Km
Aperta a tutti (i non soci contribuiscono con 3 euro per l’assicurazione R.C. + Infortuni)
Il nostro amico, lo storico Silvio Ferraglio, ci porterà a scoprire i luoghi della battaglia dell’anno 1191 per la supremazia delle acque del fiume Oglio tra gli eserciti di Brescia contro quelli Bergamaschi/Cremonesi.
info: Marco 3494038412 – Maurizio 3395664243
___________________________________________________________________________
Battaglia di RUDIANO,
Detta anche battaglia della Malamorte o di Pontoglio o di Cividate al Piano. Venne così chiamata la battaglia combattuta il 7 luglio 1191 tra Bresciani, Cremonesi e Bergamaschi. Cause della battaglia furono antiche rivalità fra Brescia e Bergamo per il controllo dell’Oglio, la questione dei Castelli di Volpino, Qualino, Ceratello non risolta con la battaglia e le più recenti e nuove rivalità fra Crema e Cremona e poi fra Brescia assieme a Milano. La battaglia, come s’è detto, ebbe luogo il 7 luglio 1191 festa di S. Apollonio quando il grosso delle truppe bresciane accampate a Palazzolo in attesa del soccorso di quelle milanesi dovette d’improvviso intervenire per rintuzzare la minaccia dei Cremonesi e dei Bergamaschi i quali, gettato di notte un ponte sull’Oglio vicino a Cividate al Piano, dilagarono nelle campagne mettendole a ferro e a fuoco dirigendosi su Palazzolo. Non potendo più attendere, i bresciani, divisi in quattro schiere comandate rispettivamente da Giacomo Confalonieri, Protoncelao da Mairano, Manuele Concesio e un Tangetini, mentre sul carroccio stavano, ad estrema difesa, Vianesio da Lavellongo, Boccaccio dei Boccacci, un Redoldeschi e un Pontonello da S. Andrea, si lanciarono contro l’esercito nemico avanzante, sempre sperando in un vicino arrivo dei Milanesi. I due eserciti si fronteggiarono con decisione, fino a quando, forse disanimati anche del mancato sopraggiungere degli alleati, i bresciani incominciarono a dar segni di sbandamento fino a prefigurare un vero e proprio ripiegamento, mentre bergamaschi e cremonesi reiteravano gli assalti. La sconfitta dei bresciani sembrava ormai imminente, quando lungo la strada da Rudiano a Palazzolo un suono di trombe e uno scalpitio di cavalli e nuvole di polvere annunciarono l’arrivo di Biatta da Palazzo con i suoi cavalieri i quali, postisi a guardia del castello di Rudiano, avvisati da alcuni esploratori, mandati a seguire gli scontri, della imminente rotta dei bresciani, avevano deciso di intervenire nella battaglia. La loro comparsa probabilmente ritenuta dai cremonesi e bergamaschi come l’avanguardia dell’esercito milanese servì a galvanizzare gli animi dei bresciani che moltiplicarono gli sforzi per ricacciare i nemici, i quali travolti dal loro impeto ripiegarono verso l’unico ponte che avevano costruito nella notte, il quale per il soverchio peso di uomini e cavalli crollò travolgendo una gran quantità di armati mentre altri si buttavano nelle acque del fiume sotto l’incalzare degli inseguitori. Per le ferite, per il peso delle armature, per la ressa incomposta, moltissimi morirono in modo talmente miserando che la battaglia venne chiamata dai Cremonesi della “mala morte”. Conquistato il carroccio dei cremonesi i bresciani lo trascinarono con grande esultanza a Brescia e, dopo averlo posto in S. Pietro de Dom, posero la campana dello stesso sulla torre del Pegol decretando che venisse suonata ogni anno il giovedì grasso “a letizia”. Il Malvezzi esagera certamente il numero dei morti che fa ascendere addirittura a oltre 10 mila, contando inoltre 2 mila prigionieri mentre altre fonti (Galvanei Flammae) contarono tremila cinquecento morti e ottocento prigionieri o, ancora, secondo Elia Capriolo, cinquemila morti e mille prigionieri. La sconfitta specie dei cremonesi fu segnata di irridenti strali di satira e da canzonette popolari. Agli affoganti soldati infatti venne messa in bocca l’espressione: “Melius est submergi quam mori” cioè “è meglio affogare che morire”.